La rivelazione dell’ex rappresentate degli Stati Uniti all’Onu, giunge il giorno dopo l’udienza della Commissione d’inchiesta della Camera statunitense che sta investigando sull’attacco di Capitol Hill. Secondo l’accusa, Donald Trump avrebbe incitato alla violenza in un estremo tentativo di rimanere al potere dopo aver perso le elezioni del 2020 contro l’avversario Joe Biden. Le dichiarazioni di Bolton, hanno fatto il giro del mondo e le reazioni da parte delle Cancellerie non si son fatte attendere. Sono fioccate critiche molto aspre verso l’ingerenza di Washington in diverse crisi internazionali. Dal ruolo nel 1953 nel rovesciamento dell’allora primo ministro nazionalista iraniano Mohammad Mosaddeq, alla guerra in Vietnam, fino all’invasione di Iraq e Afghanistan. La portavoce del ministro degli Esteri russo, Maria Zakharaova ha chiesto un’indagine internazionale, affermando che “è importante conoscere in quali altri Paesi gli Stati Uniti hanno pianificato colpi di stato”. Wang Wenbin, portavoce del ministro degli Esteri cinese, commentando le dichiarazioni dell’ex fedelissimo di Trump, ha dichiarato: “Non è una sorpresa”, e prosegue “l’ammissione mostra semplicemente che interferire negli affari interni di altri Paesi e rovesciare i loro governi è diventato una prassi del governo Usa”. Evo Morales, l’ex presidente della Bolivia spodestato dall’esercito nel 2019 sulla base di accuse di elezioni non trasparenti, ha twittato che le parole di Bolton mostrano che gli Stati Uniti “sono il peggior nemico della democrazia e della vita”. In Turchia, un giornale locale pro-Erdogan, ha commentato le parole di Bolton, facendo riferimento al fallito tentativo di rovesciare il governo di Ankara nel 2016.