
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-strategia_usa_in_ucraina_i_2_fatti_madornali_necessari_per_creare_una_vera_opposizione_in_italia/45289_46813/
di Roberto Buffagni
In Italia, quando ci sarà (se ci sarà) un minimo
sindacale di opposizione politica alla strategia USA in Ucraina? Conte,
incoraggiato dal Vaticano, ha provato ad aprire timidamente bocca, è
stato attenzionato e castigato (scissione Di Maio, sconfessione di
Grillo). Ha dunque ritenuto che conviene fare (e perdere) lotta dura
senza paura sul 110%, chi tocca l’Ucraina tocca i fili dell’alta
tensione e se non muore stava sicuramente meglio prima.
Previsione: in Italia (forse, speriamo, in Europa) ci
sarà un minimo sindacale di opposizione politica alla strategia USA in
Ucraina quando si saranno verificati due fatti madornali, impossibili da
nascondere con il maquillage retorico e forse anche con la chirurgia
plastica. (Si parva licet: gli italiani si opposero in massa alla nostra
partecipazione alla IIGM quando gli cominciarono a piovere in testa le
bombe Alleate, non prima).
I due fatti madornali sono:
a) sconfitta della controffensiva che gli ucraini stanno
preparando – per ragioni politiche più che militari – per il prossimo
agosto-settembre. La sconfitta ucraina è probabile, perché il meglio
dell’esercito ucraino sta subendo perdite gravissime nella battaglia di
annientamento in corso nel Donbass, gli armamenti occidentali arrivano
ma in misura insufficiente, e le truppe ucraine che saranno impiegate
nella controffensiva saranno di scarsa qualità e male armate, mentre i
russi avranno il vantaggio della difesa, e di una capacità di
combattimento, potenza di fuoco e logistica superiore. Ci sarebbe anche
il presupposto che i russi NON possono permettersi di perdere, e
disponendo di risorse strategiche enormemente superiori alle ucraine
prima o poi, in un modo o nell’altro vinceranno: ma questo fatto
preliminare si poteva rilevare il giorno 1 dell’operazione militare
speciale, e non è stato notato quasi da nessuno.
b) crisi energetica (probabilmente i russi chiuderanno i
rubinetti dopo la sconfitta della controffensiva ucraina); crisi
economica patente e grave: chiusura di aziende, disoccupazione che
cresce, prezzi che impennano, salari che non ce la fanno, in breve ci
accorgiamo che la vita quotidiana non va più avanti come prima e farci i
fatti nostri diventa assai complicato.
Se si verificheranno questi due fatti madornali
(probabile) il problema sarà la capacità soggettiva delle forze
politiche realmente esistenti di fare un’opposizione decente,
motivandola in modo da farsi capire dalla popolazione. Sarà un grosso
problema. Le forze politiche realmente esistenti sono quel che sono
[omissis] e la motivazione principale per opporsi alla strategia USA in
Ucraina è realistica: parteciparvi è manifestamente contrario
all’interesse nazionale italiano e ci può provocare danni colossali,
irrimediabili.
Le argomentazioni realistiche sono decisamente
indigeribili per il popolo italiano, per complesse ragioni culturali che
non ho voglia di analizzare, ma che si possono riassumere in queste due
frasi:
a) la prospettiva realistica non prevede alcun lieto fine, e il lieto fine piace a tutti
b) è largamente diffusa la bizzarra teoria che in
Ucraina si svolge un conflitto tra autocrazie e democrazie, e “la
democrazia” agli italiani piace molto, anche se ciascuno dà alla parola
“democrazia” il significato che preferisce lui, di solito eleggendola a
sinonimo di un suo personale Mulino Bianco, liberale, socialista,
costituzionale, comunista, primorepubblicano, anni 80 con Jerry Calà
& Umberto Smaila di “Colpo grosso”, etc. Rinunciare al Mulino Bianco
è difficile.
C’è un altro fatto madornale che potrebbe verificarsi e
aiutare: una sconfitta devastante dei Democrats alle elezioni di midterm
statunitensi. I favorevoli all’attuale linea strategica USA si trovano
anche nel partito repubblicano, ma l’opportunità di scaricare la colpa
di tutto sull’avversario politico sconfitto potrebbe aprire qualche
spiraglio di discussione negli Stati Uniti, che guidano questo treno su
cui siamo incautamente saliti.
Secondo me, stiamo messi così. No, non c’è il lieto
fine, mi spiace. C’è una fine tutt’altro che lieta per l’Italia se non
ci sganciamo da questa strategia, questo sì. That’s all, folks.
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