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FILO-PUTIN SCHEDATI: ECCO IL DOSSIER VOLUTO DA NATO, UE & LOBBY ARMI. Attacco 007 alla Contro-Informazione come da Piano CEPA
https://www.gospanews.net/2022/06/11/filo-putin-schedati-ecco-il-dossier-voluto-da-nato-ue-lobby-armi-attacco-007-alla-contro-informazione-come-da-piano-cepa/
Facciamo una lode ufficiale a StarMag, giornale online che si distingue sia per aver condotto interessanti inchieste internazionali sia per essere sponsorizzato dai principali operatori istituzionali nel campo dell’energia e della Big Tech, che ha deciso di trascodificare in testo facilmente fruibile il PDF per immagini circolante online dell’ormai famoso bollettino sui filo-russi in Italia, anticipato dal Corriere della Sera alcuni giorni fa (testo sotto e PDF da noi reperito identico a quello di StartMag che pertanto ne conferma la veridicità).
Il documento, se mai ce ne fosse ancora bisogno dopo le decine di stragi insabbiate e depistate nel Bel Paese, conferma una visione estremamente superficiale che con un taglio da velina nazifascista sentenzia come FAKE-NEWS qualsiasi cosa giunga da fonti alternative a quelle controllate dalla NATO e dall’Unione Europea secondo un progetto già anticipato da Gospa News nel novembre del 2021.
«La guerra di informazione durante una crisi, in combinazione con attacchi informatici e azioni sovversive, potrebbe avere effetti destabilizzanti e paralizzanti significativi sulle società occidentali e sulle forze alleate. Pertanto, promuovere la resilienza dello stato e della società contro tutte le forme di guerra ibrida, comprese le attività informatiche dannose e la disinformazione, è la prima linea di deterrenza e difesa della NATO e una precondizione per la capacità dell’UE di agire con successo. Le autorità civili e militari delle nazioni ospitanti, insieme ai comandanti delle forze in transito e dispiegate, dovrebbero coordinarsi strettamente per sviluppare un approccio comune alla lotta alla disinformazione se vogliono rispondere in modo rapido ed efficace».
Sotto la voce “resilienza” si trovano queste frasi in uno dei passaggi cruciali della relazione stilata da un Think Tank di generali NATO in congedo in merito ad un piano per una più efficace militarizzazione dell’Europa. Il progetto, fu redatto in chiave Atlantista ed estremamente Russofoba con 5 scenari di guerra potenziale.
Notate bene che si fa riferimento a guerra “ibrida” che è lo stesso nome dato al dossier sui presunti attivisti “filo-Putin” realizzato dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (dipartimento della Presidenza del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana pertanto di natura totalmente politica) insieme al Ministero degli Esteri (MAECI), agli 007 dell’intelligence di AISE (Agenzia Italiana Servizi Esteri) e AISI (Agenzi Italiana Servizi Interni), e sotto il coordinamento dell’ex direttore dell’AISI Franco Gabrielli.
Il piano di controffensiva e mobilità militare apparve inquietante perché era stato lanciato già nel 2020 dal Center for European Policy Analysis (CEPA), con sede a Washington, grazie alla collaborazione con autorevoli comandi NATO (come l’Allied Joint Force Command di Brunssum e di Napoli), e uffici militari strategici dell’Unione Europea ma, soprattutto, era finanziato dalla solita Lobby delle Armi che condiziona ed è parte del Deep State proiettato verso il Nuovo Ordine Mondiale dalla pandemia da Covid-19.
E’ pacifico, e facilmente evincibile dalla nostra inchiesta Lobby Armi 5, il ruolo delle corporations belliche nell’istigazione di una lucrosa guerra in Ucraina. Come rimarcato anche dalla candidata alle presidenziali americana Tulsi Gabbard ben prima dell’inizio dell’operazione militare russa.
Ecco perchè appaiono quantomeno ambigue le dichiarazioni ufficiali del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Franco Gabrielli che, in virtù del suo passato come direttore dei servizi segreti SISDE e AISI, è stato nominato dal premier Mario Draghi quale Autorità Delegata per la Sicurezza della Repubblica ma ora smentisce un coinvolgimento dell’intelligence nel “bollettino” tanto da far sentire ancora più forte la “puzza di bruciato”…
“Non esiste un Grande Fratello, una Spectre in Italia: nessuno vuole investigare sulle opinioni delle persone”, ha detto in una conferenza stampa convocata da Palazzo Chigi, in merito al bollettino sulla disinformazione russa desecretato oggi.
“Le opinioni sono rispettate sempre, cosa diversa sono le fake news e la loro orchestrazione che, qualora accertata, potrebbe essere oggetto di un’attività di altro tipo”, ha affermato Gabrielli, sottolineando che “l’unico antidoto alla propaganda è la libera informazione, tutto ciò che è un diverso pensiero è una ricchezza”.
Gabrielli, essendosi occupato di intelligence e forse poco di filosofia, forse ignora che il governo definisce fake-news anche i morti da vaccino accertati dalla magistratura che non può procedere per lo scudo penale imposto dallo stesso governo. Infatti nel “dossier” si fa un esplicito paragone tra sostenitori della veridicità di notizie giunte da fonti russe sull’Ucraina con la narrativa NO VAX.
“Il report – ha spiegato – era a conoscenza dello staff, i 4 bollettini non avevano mai evidenziato particolari significative emergenze che sono state da me rappresentate specificamente al presidente del Consiglio. Il report è stato trasmesso al Copasir. E’ stato protocollato il 3 di giugno e il Copasir lo ha ricevuto il 6”. Il Copasir è il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica è un organo del Parlamento della Repubblica Italiana che esercita – o dovrebbe esercitare visti i risultati negli ultimi anni – il controllo parlamentare sull’operato dei servizi segreti italiani.
A appigliandosi a cavilli burocratici Gabrielli smentisce persino il coinvolgimento degli 007 che invece risulta palese nel titolo del dossier. L’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica sottolinea il “perdurare di una campagna diffamatoria circa una presunta attività di dossieraggio da parte della comunità di intelligence (in realtà inesistente)“. Ma dal dossier CEPA pubblicato a novembre da Gospa News risulta che i vertici militari di NATO e UE avessero nel mirino la “contro-informazione”.
Fa un po’ sorridere che l’intelligence abbia fatto un lavoro poco intelligente evitando di menzionare siti come il blog di Maurizio Blondet, per moltissimi anni inviato internazionale di vari quotidiani, o il nostro stesso portale dove il sottoscritto direttore Fabio Giuseppe Carisio è corrispondente di giornali online americani di geopolitica e intelligence fortemente critici sulle politiche dell’Alleanza Atlantica in Ucraina come in Medio Oriente.
La spiegazione è semplice. Molti siti come Gospa News sono già stati oscurati sui social, ma non su tv e radio nazionali, anche perché ritenuti “FILO-RUSSI” sebbene siano invece impegnati a svelare tutte le nefandezze compiute persino dai jihadisti di Al Qaeda e ISIS grazie alla copertura NATO.
Stavolta toccava ad altri finire nel mirino perché grazie alle TV si erano guadagnati troppa visibilità sui social.
Proprio come il Regime del Terzo Reich di Adolf Hitler o del Soviet Supremo dell’URSS, ben lontano dalla Russia di oggi, gli apparati burocratici del governo vogliono recidere la libertà di stampa in Italia già fortemente compromessa.
Non si affannino troppo. Quando non ne potremo più andremo a scrivere in qualcuno dei paesi africani in cui la libertà di stampa è molto più rispettata che a Roma dove continuano ad aleggiare sinistre e antiche ombre della cultura mafiosa.
IL BOLLETTINO IN PDF – Versione integrale leggibile sotto
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