11 Gen 2022
Lo Stato arbitrario dispone della vita dei sudditi
https://www.controinformazione.info/lo-stato-arbitrario-dispone-della-vita-dei-sudditi/
di Luciano Lago
Nella lotta di resistenza ad uno Stato nemico che si arroga il diritto di entrare nella sfera individuale di tutti i cittadini e dettare arbitrariamente le sue direttive vessatorie senza alcuna base legale e costituzionale, bisogna essere consapevoli che l’assuefazione alla arbitrarietà ed alla usurpazione dei diritti apre la porta a vessazioni sempre maggiori e più pervasive come anche alla riduzione ad uno status di sottomissione inerte delle persone divenute disponibili, per paura o soggezione, ad accettare tutto per una sorta di quieto vivere.
Questo
si percepisce dalla scarsa reazione che apparentemente si è riscontrata
alle ultime misure di questo governo composto da Mario Draghi e dalla
sua cerchia che, da quando si è insediato, continua ad emanare
decreti a ripetizione esautorando il Parlamento e schiacciando qualsiasi
principio di carattere generale e costituzionale.
La prima
regola di coloro che si accingono ad una lotta di resistenza (pacifica
ma determinata) è quella di non sottovalutare il nemico (lo Stato
assolutista) e prevederne le mosse.
Di fatto l’obbligo vaccinale e le
relative misure restrittive introdotte con l’ultimo decreto iniziano a
rivelare la vera indole di Draghi e degli yes man che lo circondano: una
personalità autoreferente che pretende di scavalcare qualsiasi ostacolo
pur di perseguire le sue finalità politiche.
Anche se l’obbligo riguarda al momento una categoria anagrafica, gli ultra cinquantenni, non si può escludere che questo venga esteso un domani a categorie diverse sulla base di una pretesa emergenza (ai quarantenni o ai trentenni) in una rincorsa verso il 100% della copertura della popolazione.
Tanto meno si può escludere che, una volta creato il
precedente, si possa estendere l’azione dello Stato e del governo ad
altri aspetti della sfera individuale sotto la spinta di pretese
esigenze di “benessere pubblico”, quali ad esempio necessità di bloccare
i conti correnti di persone ritenute non conformi o espropriare i loro
beni, la casa ed altro per presunte necessità sociali o di ordine
pubblico. Ci vuole soltanto la fantasia di prevedere quello che, nei
loro piani di omologazione e controllo sociale, potrebbero decidere in
futuro i prossimi governanti tecnocratici e mondialisti decisi ad
assoggettare la popolazione ed educarla secondo il loro modello di
ingegneria sociale. Si può andare dall’eutanasia per determinate
categorie di malati o all’imposizione di microchip sottocutaneo, per
esigenze di controllo, o finanche al sequestro di bambini dalle famiglie
di appartenenza, qualora queste non siano ritenute in linea con i
principi ideologici LGBT prevalenti e considerati obbligatori.
In
un prossimo futuro si potrebbe assistere a molte altre forme di
imposizioni, una volta che sia accettato il principio di uno Stato
onnipotente che può attuare i suoi interventi nella sfera individuale
con il pretesto della tutela di interessi collettivi o benessere
pubblico.
Se
oggi lo Stato o il Governo si arroga il diritto di escludere dal lavoro
e dalla vita sociale coloro che non accettano di inocularsi un siero
genico sperimentale che può produrre reazioni avverse, incluso la morte,
sulla base di esigenze di “salute pubblica”, non si vede per
quale altro motivo questo o un altro governo non possa un domani
inventarsi altre imposizioni arbitrarie su pretese esigenze di interesse
pubblico o di stato di eccezione.
Il principio viene
stabilito con un decreto e, se questo non trova opposizione, diventa un
precedente che fa giurisprudenza e diventa una costante nell’azione del
Governo.
La stessa imposizione di una sanzione una tantum di 100 euro
a coloro che non si vaccinano, potrebbe sembrare poca cosa ma in realtà
è il presupposto per altre sanzioni o misure di espropriazione
che lo Stato può imporre a sua discrezione per ridurre all’obbedienza
categorie di soggetti che non rispondono ai mezzi ordinari. Accettare
tutto questo significa legittimare l’azione di uno Stato usurpatore ed
entrare di fatto in un regime totalitario che non rispetta i diritti dei
cittadini.
Sembra chiaro che a questo punto leggi e
norme e costituzione non hanno più alcun valore ma tutto viene travolto
dall’arroganza del potere che supera ogni limite e si costituisce come
assoluto senza controlli di garanzia (latitanti da tempo) e senza una
resistenza attiva dei cittadini, obnubilati da una ossessiva propaganda
ed ingannati da dati statistici falsati e manipolati.
Il vero
problema è quello del metodo con cui il governo pseudo tecnocratico,
prima impersonato da Conte e soci e oggi da Mario Draghi, sotto la
spinta di una perpetua emergenza, ha operato con la tecnica della “rana
bollita” facendo poco a poco riscaldare le misure senza provocare
strappi troppo bruschi in modo di assuefare la popolazione. Questo si è
ottenuto passando dai blocchi totali (lock down) che hanno rinchiuso la
gente in casa, alla chiusura delle attività commerciali (con rovina di
migliaia di aziende), con l’imposizione di tamponi obbligatori a cui è
seguita la direttiva che proibiva le cure preventive o domiciliari per imporre un unico protocollo di cure ministeriale (vigile attesa e paracetamolo) assurdo e controproducente,
un’impostazione che non ha riscontri negli altri grandi Paesi europei
perché nessuno di essi ha varato linee guida come quelle volute da
Roberto Speranza”. Il tutto senza contare una propaganda ossessiva e
manipolatoria che ha prodotto il suo effetto di paura e assuefazione.
Il tutto studiato da esperti di psicologia delle masse (spin doctor) che hanno attuato le consuete tecniche di manipolazione dell’opinione pubblica molto efficaci nel preparare il terreno. Non è quindi una novità ma un sistema preciso di ottenimento del consenso da parte di un potere che può contare sul controllo di tutti i quasi i media, allineati per convenienza ed interesse con il governo.
L’alternativa è resistere, opporsi pacificamente ma in modo determinato e non sottomettersi a imposizioni illegittime.
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