di Claudio Martinotti Doria
La vittoria calcistica dell’Uruguay sull’Italia ha pressappoco lo stesso valore simbolico che avevo attribuito pochi giorni fa alla Costa Rica, non a caso nello stesso girone e non a caso entrambi vittoriose sulla blasonata Italia, che se ne torna a casa umiliata.
Se qualcuno di voi non ha ancora sentito parlare del suo mitico presidente Pepe Mujica è perché trascorre troppo tempo a rimbambire davanti alla tv invece di documentarsi in internet e se non può lo faccia fare dai nipoti, figli ed amici, ma si informi, perché proprio nella differenza qualitativa della leadership politica e dalla socialità e solidarietà delle popolazioni sta l’abisso che separa il nostro arrogante corrotto paese dai due paesi Meso e Sud Americani, meta sempre più gettonata di turisti e pensionati che si ritirano a vivere in essi
Al fallimento calcistico corrisponde il fallimento politico, sociale, economico, istituzionale rispetto ai due piccoli ma straordinari paesi.
Ricordo che l’Uruguay è il paese che più di qualsiasi altro in Sudamerica non solo è totalmente autonomo nella produzione agroalimentare ma sarebbe in grado da solo di rifornire tutto il continente, nessuno patisce la fame, mentre in Italia sette milioni di persone non dispongono di un pasto completo al giorno, e con quello che Napolitano spende per la prima colazione Mujica copre i costi della presidenza per tutto l’anno.
Significherà qualcosa?
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