Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996


"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis

"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")

"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
(Dalai Lama)

"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")

"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi

L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)

Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)

Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )

La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria

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Patriă Montisferrati

Patriă Montisferrati
Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia

Come valorizzare il Monferrato Storico

La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.

Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …

La New Age e le dieci "malattie" spirituali del nostro tempo


Premessa di Claudio Martinotti Doria

Espongo quelle che ritengo siano le caratteristiche deleterie e superficiali dell'attualmente diffusa moda della New Age, che in taluni casi diventa patetica, ridicola, fuorviante e pericolosa, L'autore che espone queste dieci rappresentazioni le considera vere e proprie malattie spirituali contagiose, per evidenziarne appunto la pericolosità intrinseca per coloro che vi si avventurano, A farla da padrone è pur sempre l'Ego, che si camuffa bene e dissimula abilmente la propria azione, che di autenticamente spirituale esprime poco o nulla, se non in apparenza. Emerge la pretesa di poter insegnare ad altri presunte tecniche e procedure, sentendosi superiori e competenti … Situazioni che la moderna psicologia e sociologia ed una semplice e sana cultura del buon senso conoscono bene e che potrebbe descrivere ed affrontare efficacemente, se non fosse che il mondo new age si isola, spesso settariamente, proprio per evitare di essere analizzato e ricondotto a ciò che è, un fenomeno psicologico e culturale autoreferenziale che cerca di colmare il vuoto e l'aridità esistenziale, con contenuti effimeri, surrettizi ed inconsistenti ma dotati di fascino e presentati e venduti bene.
Considerando quanta vulnerabilità psicologica e miseria intellettuale ci sia nella popolazione, il rischio sociale di passare da un retrivo materialismo ad una spiritualità di facciata si fa sempre più serio. Il risultato finale di un simile fenomeno socioculturale non sarà affatto un mondo migliore, ma più conflittuale, frazionato ed isolato, dispersivo e contrapposto, incapace di incanalare energie e potenzialità verso l'interesse comune. La New Age è il sintomo di un malessere, non è la cura e la soluzione del problema, è parte del problema.



Le dieci malattie spiritualmente trasmesse

Fonte: La Gazzetta delle Nuvole http://www.lenuvoledicivita.it

Tratto da “Eyes Wide Open: Cultivating Discernment on the Spiritual Path” (Sounds True)

1. LA SPIRITUALITÀ “FAST-FOOD”. Coniuga la spiritualità a una cultura che celebri la velocità, il multitasking e la gratificazione istantanea, e il risultato più probabile sarà la spiritualità “fastfood”. Quest’ultima è il prodotto dell’illusione, comune e comprensibile, che la liberazione dal dolore proprio della condizione umana possa essere facile e immediata. Tuttavia, una cosa è certa: la trasformazione spirituale non si può ottenere in un batter di occhi.
2. LA FINTA SPIRITUALITÀ. La finta spiritualità consiste nella tendenza a parlare, vestirsi e comportarsi come immaginiamo farebbe una persona spirituale. È una sorta di spiritualità
imitativa che mima la realizzazione spirituale, così come la finta pelle leopardata imita quella autentica.
3. MOTIVAZIONI CONFUSE. Benché il nostro desiderio di evolverci sia puro e genuino, spesso è contaminato da motivazioni secondarie come il desiderio di essere amati, di appartenere a un
gruppo, di riempire il nostro vuoto interiore; la speranza che il cammino spirituale elimini la nostra sofferenza e la nostra ambizione spirituale stessa; il desiderio di essere speciali, migliori,
straordinari.
4. IDENTIFICAZIONE CON ESPERIENZE SPIRITUALI. In questa malattia, l’ego si identifica con la nostra esperienza spirituale e la considera come sua; cominciamo a credere di essere la personificazione vivente di certe intuizioni sorte in noi in determinati momenti. Nella maggior parte dei casi, tale malattia non dura all’infinito, benché tenda a prolungarsi maggiormente in coloro che si ritengono illuminati e/o si comportano da insegnanti spirituali.
5. L’EGO SPIRITUALIZZATO. Questa malattia si verifica quando la struttura stessa della personalità egoica si imbeve di idee e concetti spirituali. Il risultato è una struttura egoica “a prova di
proiettile”. Quando l’ego si spiritualizza, siamo impermeabili a ogni aiuto, a nuove idee o feedback costruttivi. Diventiamo esseri umani impenetrabili e la nostra crescita spirituale si blocca
(in nome della spiritualità stessa).
6. PRODUZIONE DI MASSA DI INSEGNANTI SPIRITUALI. Vi sono molte correnti spirituali alla moda che sfornano una dietro l’altra persone che si ritengono a un livello di illuminazione spirituale ben al di là di quello effettivo. Questa malattia funziona come una sorta di nastro trasportatore spirituale: assorbi questa luce, abbi quell’intuizione e – bam! – sei illuminato e pronto a illuminare gli altri allo stesso modo. Il problema non è tanto che tali persone insegnino, quanto che si presentino come maestri spirituali.
7. ORGOGLIO SPIRITUALE. L’orgoglio spirituale sorge quando il praticante, attraverso anni di sforzi intensi, ha effettivamente raggiunto un certo livello di saggezza, ma usa questo risultato per
chiudere le porte a qualsiasi nuova esperienza. La sensazione di “superiorità spirituale” è un altro sintomo di questa malattia spiritualmente trasmessa. Si manifesta sottilmente attraverso la
sensazione “Io sono migliore, più saggio e superiore agli altri, perché sono spirituale”.
8. MENTALITÀ DI GRUPPO. Anche nota come pensiero di gruppo, mentalità settaria o malattia degli Ashram, la mentalità di gruppo è un virus insidioso che contiene molti elementi tradizionali della co-dipendenza. Un gruppo spirituale decide in modo invisibile e inconscio quali siano i modi giusti di pensare, parlare, vestirsi e comportarsi. I gruppi e gli individui infettati dalla “mentalità di gruppo” rifiutano le persone, gli atteggiamenti e le circostanze che non rispettano le regole, spesso tacite, del gruppo.
9. IL COMPLESSO DEGLI ELETTI. Il complesso degli Eletti non riguarda solo gli ebrei. Consiste nella convinzione che “il nostro gruppo è il più spiritualmente evoluto, potente e illuminato; in poche parole, è il migliore di tutti”. C’è una grande differenza tra il pensare di avere scoperto la via, l’insegnante o la comunità migliori per sé, e il pensare di aver scoperto “il meglio in assoluto”.
10. IL VIRUS MORTALE: “SONO ARRIVATO”. Questa malattia è tanto potente da essere potenzialmente mortale per la nostra evoluzione spirituale. Consiste nella convinzione di “essere arrivati” alla fine del cammino spirituale. Il progresso spirituale termina ogni qual volta questa convinzione si cristallizzi nella nostra psiche, poiché quando pensiamo di aver raggiunto la fine, ogni ulteriore crescita è impedita.

Risparmio gestito: gli italiani in dieci anni hanno perso circa 400 miliardi di valore dei risparmi investiti ...


Breve prefazione di Claudio Martinotti Doria

Risparmio gestito: gli italiani in dieci anni hanno perso circa 400 miliardi di euro di valore dei risparmi investiti in prodotti consigliati dalle banche o da loro emanazioni (società controllate), la conclusione cui si perviene inevitabilmente è che meglio far da sé e gestire in prima persona i propri risparmi.
I Fondi comuni di investimento italiani generalmente hanno gestito male le risorse loro attribuite, e sono piuttosto onerosi, generalmente hanno ottenuto risultati peggiori dei loro benchmark, ma ancora peggio si rivelano i prodotti assicurativi ed obbligazionari, ancor più onerosi e poco nulla redditizi o in perdita. Quando nella migliore delle ipotesi riescono a conservare il capitale, occorre tenere presente che ogni anno aumenta il costo della vita (ben oltre quanto dichiarato dall'ISTAT) e quindi si perde il potere d'acquisto del denaro disponibile, senza contare la vera inflazione che prima o poi esploderà, cioè l'immissione di grandi quantità di denaro carteceo stampato dalle banche centrali (denaro creato dal nulla. al solo costo tipografico), senza alcuna contropartita (senza gold standard) e quindi senza alcun valore effettivo e garantito, che depaupererà la ricchezza posseduta dalle famiglie.
Mentre le persone oneste lavorano in condizioni proibitive e vessatorie, con sacrifici indicibili, i parassiti di stato (intendo tutti coloro che fanno parte del sistema oligarchico) prosperano appropriandosi dei loro sudati risparmi ed attingendo anche ai loro patrimoni famigliari con una quantità inverosimile e patologica di tasse e balzelli e prodotti e servizi truffaldini imposti per legge o in modo coercitivo … in pratica siamo assediati, o dal governo o dagli enti finanziari appoggiati dal governo e posti in condizioni di privilegio e superiorità (monopolio ed oligopolio), in queste condizioni non si è cittadini ma sudditi e succubi.
Il mio consiglio come sempre è allocare i propri risparmi in oro e argento, per sottrarli alla voracità dei cialtroni e parassiti che ci governano e dei loro complici, che da tempo hanno perso il senso del pudore e del limite.


Fonte: Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori http://www.aduc.it

Editoriale di Alessandro Pedone

Chiunque si occupi, professionalmente, di investimenti finanziari personali, conosce perfettamente l'inefficienza dei fondi comuni d'investimento e più in generale dei prodotti di risparmio gestito.
La mole di studi che confermano questa verità è incontestabile.
Ogni anno l'ufficio studi di Mediobanca pubblica un'indagine sui risultati, a dir poco deludenti, dei fondi comuni d'investimento, dimostrando che puntualmente distruggono valore per i sottoscrittori rispetto ad investimenti più semplici e meno rischiosi come i BOT.
Nell'ultima indagine pubblicata si dimostra come i 1012 fondi oggetto d'analisi, negli ultimi 10 anni, abbiano distrutto valore, rispetto ai semplici BOT, per l'astronomica cifra di 120 miliardi di euro.
Avete letto bene, non è un errore. Si parla di oltre 120 miliardi di euro!
Per dare un'idea dell'ordine di grandezza di queste cifre, si può ricordare che una manovra finanziaria "pesante" per rimettere in ordine di conti pubblici dell'Italia, mediamente, si aggira intorno ai 10/15 miliardi di euro: meno della distruzione di valore che -mediamente- ogni anno viene inflitta ai risparmiatori solo dai fondi comuni d'investimento analizzati ogni da Mediobanca.


Per quanto incredibile possa apparire, le cose -per i risparmiatori italiani- stanno peggio di quanto l'indagine annuale di Mediobanca dimostri.
Prima di affrontare questo argomento, vorrei segnalare un recente studio pubblicato dalla Banca d'Italia che riportiamo in allegato. La ricerca ha analizzato ben 2.288 fondi comuni e sicav estero-vestite, quindi non solo i fondi comuni italiani (come nel caso del rapporto di Mediobanca) ma una rappresentazione completa di tutto ciò che in Italia viene distribuito come fondi e sicav.
Non voglio addentrarmi nei dettagli dell'analisi (chi desidera può leggere l'allegato), basti dire che lo studio, in perfetto "stile Banca d'Italia" è rigorosissimo. I lettori che hanno un po' di conoscenze statistiche potranno confermare questo mio giudizio un po' tranchant.
Conclusioni? Usando le parole dello studio: "i rendimenti al netto delle commissioni corretti per il rischio rispetto ai benchmark scelti dai gestori sono negativi o al più nulli per quasi tutte le SGR" (società di gestione del risparmio) e "la volatilità media dei fondi analizzati non si discosta in modo rilevante da quella del benchmark".
In altre parole i fondi comuni né producono rendimenti né diminuiscono i rischi rispetto ai mercati di riferimento: una bocciatura senza appello.
Lo scenario dei fondi comuni d'investimento, quindi è disastroso, ma -purtroppo per i risparmiatori italiani- le cattive notizie non finiscono qui.
Fra i prodotti di risparmio gestito, i fondi comuni d'investimento sono i "meno peggio".
Può sembrare una battuta, ma purtroppo non lo è affatto. Con tutti i loro pesantissimi limiti (che li rendono sconsigliabili nella quasi totalità dei casi) restano comunque gli strumenti più trasparenti fra quelli proposti dalle banche: obbligazioni bancarie (in particolare quelle strutturate) e prodotti finanziari travestiti da polizze vita sono ben peggiori dei fondi comuni d'investimento.
Secondo le ultime rilevazioni della banca d'Italia, nel 2009 gli italiani possedevano circa 186 miliardi di euro di fondi comuni d'investimento, dieci anni prima -nel 1999- erano 478 miliardi!
Questa diminuzione di valore dei fondi comuni d'investimento in parte è dovuta certamente ai 120 miliardi di valore distrutti nei dieci anni dai soli fondi analizzati da Mediobanca.
In buona misura, però, questo calo dipende dal fatto che le banche, in questi anni, hanno dirottato i risparmi dai fondi comuni agli strumenti più costosi (e quindi più remunerativi per le banche) e meno trasparenti.
Avvalendoci ancora dei dati statistici della banca d'Italia sappiamo che nel 1999 le obbligazioni bancarie rifilate ai risparmiatori erano 162 miliardi. Dieci anni dopo, nel 2009, sono diventati 384 miliardi.
Nel 1999 le polizze vita nel portafoglio delle famiglie italiane ammontavano a 136 miliardi di euro, nel 2009 sono diventate 383 miliardi di euro.
Facendo la somma delle tre categorie (fondi, obbligazioni e polizze vita) nel 1999 i prodotti finanziari venduti dalle banche ammontavano a circa 776 miliardi dei quali circa il 60% in fondi comuni. Dieci anni dopo gli stessi prodotti finanziari ammontavano a 953 miliardi di euro, dei quali meno del 20% sono fondi comuni d'investimento.
Si osservi, per inciso, che nei dieci anni analizzati, il patrimonio complessivo delle famiglie italiane è cresciuto del 55%. Questa crescita, ovviamente, è in larga parte legata al reddito prodotto ed accantonato e solo in parte al rendimento del patrimonio. Il patrimonio finanziario allocato in prodotti finanziari venduti dalle banche è cresciuto solo del 22%.
Poiché il rapporto fra patrimonio complessivo e patrimonio investito in strumenti venduti dalle banche è molto simile fra il 1999 ed il 2009, è evidente che la notevole differenza di crescita è una dimostrazione indiretta della distruzione di valore che i prodotti di risparmio gestito hanno effettuato nei dieci anni.
Da questi dati emerge che la stima della distruzione di valore del complesso dei prodotti di risparmio gestito venduti agli italiani è molto superiore ai 120 miliardi di euro in dieci anni calcolati da Mediobanca in riferimento ai 1022 fondi comuni italiani analizzati.
La maggior parte dei fondi comuni distribuiti in Italia, infatti, non sono italiani, ma estero-vestiti. Di più. Complessivamente, i fondi comuni (italiani, esteri ed estero-vestiti) sono una parte minoritaria dei prodotti finanziari rifilati dalle banche ai risparmiatori, e per di più la parte più trasparente e meno costosa.
Da ciò si può dedurre che una stima molto conservativa del complesso del valore distrutto dai prodotti finanziari venduti dalle banche in questi dieci anni debba essere almeno triplicata rispetto a quella calcolata da Mediobanca: parliamo di una stima, conservativa, che si aggira fra i 350 ed i 400 miliardi di euro! Una cifra mostruosa, un disastro.

Lo stato dello Utah (USA) ha elevato allo status di valuta sia l'oro che l'argento, col quale si potranno pagare beni e servizi

Moneta d'oro coniata dalla Confederazione Elvetica nel 1925

ORO E ARGENTO RECORD E DA OGGI NELLO UTAH SONO MONETA SONANTE

Fonte: Movimento Libertario http://www.movimentolibertario.it

Oro e argento volano a nuovi record con le tensioni in Libia, la crisi del debito europea e l’incertezza del Giappone. L’oro sale a 1.446,77 dollari all’oncia a Londra e si spinge oltre a New York, arrivando a 1.448,60 dollari.

L’argento sfonda quota 38 dollari l’oncia, il massimo dal 1980. E proprio su oro e argento lo Utah punta per dimostrare la propria sfiducia nella Fed: la Camera e il Senato dello stato americano hanno dato il via libera a un progetto che abolisce le tasse sul trasferimento dei due metalli preziosi e li eleva allo status di valute con cui poter pagare nei negozi, che potrebbero iniziare ad accettare le monete American Buffalo e l’Eagle.

La decisione dello Utah “ricorda come la politica monetaria adottata dalla Fed dal 2007 è costata alla banca centrale più nemici che amici” osserva il Financial Times. La Fed non è popolare fra il pubblico americano e molti stati americani stanno considerando iniziative simile a quelle dello Utah. Secondo un sondaggio di Gallup, dal 2003 al 2009 la percentuale di americani che ha dichiarato che la Fed ha fatto un “buon” o “eccellente” lavoro è scesa dal 53% al 30%.

Le mille lire d'argento coniate in Italia nel 1970, così come le 500 lire d'argento coniate negli anni 50 e 60, torneranno presto d'attualità, incrementeranno il loro valore e riprenderanno il loro ruolo di vera moneta fiduciaria


Un sondaggio di Bloomberg del 2010 ha messo in evidenza come il 16% degli americani vorrebbero abolire la banca centrale. L’attacco alla Libia, il downgrade di Moody’s di 30 banche spagnole, le dimissioni del primo ministro portoghese Jose’ Socrates, la crisi del debito europea e l’incertezza in Giappone, mettono le ali all’oro e l’argento che salgono a nuovi record per poi ripiegare. ”Sono dei beni rifugio e nell’attuale situazione saliranno ancora” affermano alcuni analisti.

L’oro potrebbe salire fino a 5.000 dollari l’oncia nei prossimi 3-4 anni, prevede – in un’intervista a Bloomberg – Robert McEwen, amministratore delegato di US Gold. I problemi in Portogallo e il suo possibile salvataggio dall’Unione Europea ”si traducono in maggiori incertezze per i mercati finanziari e questo e’ positivo per l’oro”.

L’oro nel 2010 e’ salito del 30%. Chi cerca un bene rifugio meno costoso dell’oro si rivolge all’argento che – osservano gli analisti – potrebbe salire fino a 40 dollari l’oncia in seguito anche alle scorte limitate.

*Tratto da blitzquotidiano.it

Presentazione libro sul Monferrato a Grazzano Badoglio durante GOLOSARIA

Claudio Martinotti Doria durante il suo intervento, si nota parte del folto ed attento pubblico presente. Foto eseguita dal Prof. Marco Devecchi


di Claudio Martinotti Doria

A Grazzano Badoglio (AT), presso l'affascinante Tenuta Santa Caterina Domenica 13 marzo 2011 alle ore 10,30 si è volta la presentazione del libro "Monferrato, splendido patrimonio" curato e pubblicato dal noto editore astigiano Lorenzo Fornaca (Se.Di.Co.), cui è seguita una gradevole ed apprezzata conversazione con gli autori.

L'iniziativa era ospitata nell'ambito della complessa ed articolata manifestazione di Golosaria in Monferrato, il cui autore, il giornalista Paolo Massobrio (Presidente del Club di Papillon), ha condotto inizialmente l'incontro, dando l'avvio alla manifestazione con tanto di figuranti storici e suggestivo rullo di tamburi. A fare gli onori di casa, in maniera semplice ed elegante, il proprietario della tenuta, l'avv. Guido Carlo Alleva e la dinamica sindachessa di Grazzano Dott.ssa Rosaria Lunghi Bonino.

Hanno presentato e coordinato gli interventi dei vari autori presenti, l'editore Lorenzo Fornaca e il Prof. Roberto Maestri, presidente del Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato", che ha collaborato sia personalmente che come sodalizio alla pubblicazione del pregevole volume, che raccoglie in sessanta capitoli i contributi di una quarantina di storici, amanti dell’arte, studiosi ed esperti, che hanno partecipato alla realizzazione di quest'opera straordinaria per pura passione, senza alcun compenso. In oltre cinquecento pagine a colori e con oltre un migliaio di illustrazioni a colori, il volume racconta le emozioni e le potenzialità (ancora in parte inespresse) di un territorio unico e ricco di paesaggi e di storia (possiede ad es. la più alta concentrazione di castelli d'Europa), attraverso personaggi, località e testimonianze artistiche.

Gli autori che si sono succeduti nella scorrevole presentazione, pur nei tempi estremamente brevi di cui disponevano, hanno cercato di esporre aneddoti, curiosità e riflessioni, che hanno attratto l'attenzione del numeroso pubblico presente (circa centocinquanta persone), creando momenti di fascinazione e forte motivazione, contribuendo al successo complessivo dell'evento, come la maggioranza dei partecipanti ha dimostrato esprimendo vivaci apprezzamenti e l'augurio che possa ripetersi. La passione che ha motivato gli autori è riuscita a trasmettersi emotivamente al pubblico presente, come raramente avviene, ed il Monferrato è stato valorizzato come meglio non si sarebbe potuto.


Nella foto di gruppo sono presenti alcuni degli autori ed organizzatori che hanno partecipato all'evento:
da sinistra, Prof. Marco Devecchi, Dott. Marco Versè, Dott. Lorenzo Fornaca (Curatore ed Editore del Volume), Prof. Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Dott.ssa Rosaria Lunghi Bonino (Sindaco di Grazzano Badoglio), Avv. Guido Carlo Alleva (Proprietario della Tenuta Santa Caterina), Dott. Roberto Maestri, Dott. Giorgio Casartelli Colombo di Cuccaro e Arch. Elena Gianasso [Foto di Francesca Viola].


Nella foto di gruppo mancano due autori che si sono dovuti assentare, Claudio Galletto (intervenuto con qualche riflessione su Don Bosco ed il suo rapporto con il Monferrato) e Claudio Martinotti Doria (con aneddoti e riflessioni sui rapporti del Monferrato con Asti, con Genova e con il Medio Oriente, soffermandosi sulle epiche imprese degli aleramici alle Crociate).

Parte conclusiva dell'intervento di Claudio Martinotti Doria, con a fianco il Prof. Roberto Maestri e l'editore Lorenzo Fornaca. Foto eseguita dal Prof. Marco Devecchi.

Nel corso della giornata è stata allestita presso la Tenuta Santa Caterina uno stand culturale dove i visitatori potranno approfondire i temi, non solo storici, riguardanti il Monferrato grazie anche al supporto scientifico degli organizzatori, a presentazioni multimediali e alla disponibilità di acquistare le pubblicazioni di Se.Di.Co. e del Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato".